Nelle aziende si parla spesso di sicurezza sul lavoro, intesa come norme e regole finalizzate a prevenire incidenti sul posto di lavoro, ma…
…avete mai sentito parlare di SICUREZZA PSICOLOGICA?
Nelle aziende si parla spesso di sicurezza sul lavoro, intesa come norme e regole finalizzate a prevenire incidenti sul posto di lavoro, ma…
…avete mai sentito parlare di SICUREZZA PSICOLOGICA?
In S&A ogni volta che un candidato trova un nuovo lavoro brindiamo al suo successo tutti insieme.
Ci sono segnali importanti ai quali è bene prestare attenzione quando si lavora in una azienda, alcuni di questi sono evidenti e altri meno, ma è comunque importante non sottovalutarli al fine di trovarsi preparati qualora l’azienda decidesse di procedere con un licenziamento.
Al nostro sondaggio su LinkedIn della settimana scorsa, abbiamo chiesto alle persone che ci seguono quali fossero i segnali da parte dell’azienda prima del licenziamento e il 34% delle persone ha risposto “Ti toglie delle responsabilità”, mentre al secondo posto con il 30% dei voti abbiamo “Non coinvolge nelle riunioni”.
Possiamo dire che questi segnali sono generalmente di due tipi, segnali FORTI, molto più evidenti, e segnali DEBOLI, più difficili da interpretare, ma comunque importanti.
Sicuramente questi segnali vanno ben interpretati nel contesto, ma sopratutto nella sequenza e durata per capirne il vero significato, ora vediamo quali sono.
Il licenziamento rappresenta per la persona la perdita di tutte le sicurezze personali e professionali, infatti, se osserviamo la famosa piramide dei bisogni di Maslow, il lavoro rappresenta il mezzo attraverso il quale si soddisfano tutti questi bisogni. La perdita di quest’ultimo, infatti, fa venir meno il soddisfacimento di bisogni sia primari, come quelli di sopravvivenza e sicurezza, sia di quelli più in alto nella piramide, come quello di appartenenza, fiducia e stima, realizzazione ed auto-realizzazione.
Per questo l’azienda, al fine di facilitare la risoluzione consensuale del rapporto, dovrebbe soddisfare i bisogni della persona prendendoli consapevolmente in considerazione nel negoziare l’uscita. Questo significa fornire supporto economico e strumenti che apportino una maggiore sicurezza di trovare lavoro in tempi più rapidi, come per esempio l’Outplacement. Quest’ultimo non solo soddisfa il bisogno di sicurezza della persona, ma anche quello relazionale e di supporto psicologico, inoltre, è importante evitare di colpevolizzare il dipendente in uscita e proseguire in buoni termini il rapporto facilitando il suo ricollocamento, aiutandolo così, a soddisfare il bisogno di realizzazione professionale.
Questi strumenti, non sono solo una buona pratica che l’azienda dovrebbe sempre implementare con un dipendente che sta per essere licenziato, ma sono anche supporti che il dipendente dovrebbe conoscere e richiedere al fine di gestire al meglio la sua uscita dall’azienda, senza rimanere privo di risorse nel gestire la ricerca di un nuovo lavoro.
Contattateci per ricevere un supporto ed informazione sul questo tema al numero 333 3762106 o vai sul sito sa-change.it
‘’ C’è sempre un lavoro giusto, anche per te! ‘’
La nostra storia inizia a Bologna nel 1992
Tre stanze, due consulenti, una segretaria con PC ed una stampante ad aghi.
Niente internet, le ricerche di lavoro si concentravano sui quotidiani che, ogni venerdì, pubblicavano le offerte di lavoro.
L’Outplacement, e chi lo conosceva?
Il Network? Era inteso più come una raccomandazione che una rete di contatti.
In quegli anni cercare un nuovo lavoro significava prevalentemente cercare una nuova azienda per andare a fare lo stesso lavoro che si faceva prima.
Pazienza e perseveranza erano le qualità necessarie e con un CV ben formulato prima o poi l’opportunità arrivava.
Il mondo è più complicato: innovazione tecnologica, complessità, velocità del cambiamento o, meglio, dei cambiamenti.
La ricerca del lavoro è diventata un’esperienza da affrontare in modo professionale per far emergere al meglio le diverse caratteristiche che vengono chieste dal mercato del lavoro ai candidati.
Nuovi ruoli professionali, gestione dell’incertezza, “soft skills”, attenzione alla flessibilità (anche retributiva e contrattuale) e alle relazioni.
I nostri consulenti di Outplacement/carriera supportano i candidati con tecniche di coaching per orientarli agli obiettivi futuri ed insegnare loro come ‘navigare’ in maniera efficace in un mercato del lavoro in continuo cambiamento.
La R+, relazione di fiducia, tra consulente e candidato, un atteggiamento positivo e la concentrazione sugli obiettivi, soprattutto nei momenti difficili, è diventato l’aspetto predominante di un buon progetto di Outplacement.
Ed oggi anche se il nostro lavoro è diventato molto più difficile e delicato perché ci troviamo sempre più a dover gestire personalità differenti oltre che profili professionali, noi continuiamo a farlo con lo solita passione di sempre ed abbiamo capito che c’è sempre un lavoro giusto per ogni candidato, basta cercarlo con il metodo giusto e con determinazione.
Cosa dicono di noi i nostri clienti
Candidato n° 1
“Cosa ho trovato in S&A Change? Un ambiente che mi ha permesso di strutturare bene l’approccio al mercato del lavoro. Che mi ha dato la possibilità di confrontarmi con più consulenti e quindi di raccogliere più punti di vista. Che ha favorito il mio reinserimento nel mondo del lavoro.
Consiglierei S&A Change? Si, perché conosco i consulenti che vi lavorano e sono come lavorano!”
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